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ANPI: comunicato stampa novembre 24

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COMUNICATO STAMPA

L’ANPI Provinciale e la Sezione ANPI Asolano organizzano un incontro con il Presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo, per la sera di giovedì 21 novembre, alle ore 20,45, ad Asola,

c/o la Sala ex Giudice di Pace (sede municipio, piazza XX Settembre).

L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Asola

A partire dalla presentazione del libro di Gianfranco Pagliarulo “Antifascisti adesso…..perché non è ancora finita”, l’incontro sarà l’occasione per una riflessione e un confronto sul tema dell’antifascismo, sulla sua attualità, per non scordare le radici della nostra democrazia, per combattere ogni sorta di revisionismo e qualunque volontà di riscrivere la storia, attraverso tentativi di legittimare il fascismo, confondendo spesso le vittime con i carnefici.

Non appare certo retorico affrontare oggi il tema dell’antifascismo, visti gli episodi cui assistiamo quotidianamente, le dichiarazioni e i comportamenti autoritari e retrivi, in diversi settori della vita, anche da parte di chi ricopre incarichi istituzionali e rappresenta la nostra democrazia nata dalla Resistenza.

Non pensiamo che ritorni il fascismo nelle forme conosciute nel ventennio, anche se si possono riconoscere alcuni tratti comuni che ne costituirono le fondamenta: il rifiuto del diverso, il consenso popolare ottenuto attraverso forme demagogiche, la forza dell’uomo, o della donna, solo al comando, la minaccia ai fondamenti della democrazia, i tentativi di cancellare, attraverso la criminalizzazione, qualsiasi forma di dissenso.

Essere Antifascisti e Resistenti oggi non è dunque un rito, è un dovere.

Davanti alle molteplici crisi che attraversano il pianeta, davanti alle incertezze sull’oggi e sul domani, è di vitale importanza interrogarsi, sul presente e sul passato.

Come dice Pagliarulo “……Occorre una nuova narrazione della Resistenza, in cui la memoria del passato diventi guida per l’azione nel presente e stimolo per l’impegno civile………Occorre estirpare i mali che avvelenano il Paese e creano sfiducia, risentimento, rancore: la povertà, il declassamento sociale, la disoccupazione. Non c’è antifascismo senza lotta contro le disuguaglianze”.