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Consulta, Spi-Cgil: irrisolto problema reddito pensionati

 

Comunicato stampa

Consulta, Spi-Cgil: irrisolto problema reddito pensionati

Prendiamo atto sentenza. Ora nuovo sistema rivalutazione

 

"Prendiamo atto della sentenza della Consulta sul decreto Poletti. Resta però irrisolto il problema del reddito dei pensionati, che in questi ultimi anni ha perso sensibilmente di valore e non è stato degnamente rivalutato". Così il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti commenta la sentenza della Corte costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni.

"Ai pensionati - continua Pedretti - resta l'amaro in bocca sia perché si sono visti sottrarre delle risorse sia perché queste sono finite nel debito pubblico anziché essere utilizzate per aiutare i giovani".

"A questo punto - ha concluso il Segretario generale dello Spi-Cgil - c'è assolutamente bisogno di un nuovo meccanismo di rivalutazione che sostenga il potere d'acquisto dei pensionati. C'è l'impegno del governo a metterlo in vigore dal 1 gennaio 2019 e noi vigileremo affinché ciò avvenga. Vogliamo inoltre che si riduca il carico fiscale che è più pesante per i pensionati rispetto ai lavoratori".

Roma, 25.10.2017

A integrazione del comunicato soprastante inseriamo l'articolo estratto dalla Newsletter di informazione previdenziale "informazione" n.181 del 2 novembre 2017 dell'INCA CGIL Lombardia.

Corte Costituzionale

Respinge le censure al Dl 65/2015

La Corte Costituzionale con sentenza n°70/2015 aveva dichiarato incostituzionale il blocco della perequazione automatica disposto dal governo Monti per gli anni 2012/2013 per le pensioni superiori a tre volte il minimo.

Il governo Renzi, a seguire, aveva varato il DL 65 con un parziale recupero dell’inflazione per le pensioni fino a 6 volte il TM. Le disposizioni del decreto legge si applicavano al singolo pensionato in base all’importo complessivo di tutte le pensioni: 

  • Per gli anni 2012-2013 vennero rivalutate al 100% (del 2,7 e del 3% dell’intera perequazione) le pensioni fino a tre volte il minimo, al 40% (del 2,7 e del 3%) quelle tra tre e quattro volte il minimo, al 20% (del 2,7 e del 3%)quelle tra quattro e cinque volte il minimo, al 10% (del 2,7 e del 3%)infine quelle tra cinque e sei volte il minimo; 
  • Per gli anni 2014 – 2015 la rivalutazione venne riconosciuta ai trattamenti di importo complessivo superiore a tre volte il minimo, nella misura del 20% dell’importo ottenuto nel 2012-2013; 
  • Nel 2016 la rivalutazione venne riconosciuta, come sopra, nella misura del 50 % dell‘importo ottenuto nel 2012 /2013.

Avverso il DL 65 vennero presentati numerosi ricorsi.

La Consulta, con la sentenza emessa il 25/10/2017, ha respinto tutte le censure di incostituzionalità ritenendo che il dl 65 “realizzi un bilanciamento non irragionevole tra ii diritti dei pensionati e le esigenze della finanza pubblica”.