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Relazione Direttivo SPI Mantova del 12-10-2021

RELAZIONE ALL’ASSEMBLEAGENERALE

“ ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA “

12 OTTOBRE 2021

RIVALTA SUL MINCIO.

Buongiorno alle Compagne e ai Compagni

benvenuti e grazie per la vostra disponibilità, conosco bene I sentimenti che ci accompagnano, ci sentiamo ancora insicuri come se stessimo veleggiando in un mare irrequieto, la pandemia ci fa abitare in una fragilità per tanti di noi sconosciuta, abbiamo smarrito le nostre certezze ma sono certo che troveremo il nostro orizzonte. Il grande male lo stiamo sconfiggendo con la scienza attraverso le vaccinazioni e I green pass. Ringrazio altresì I gemelli dello Spi/Lgr di Bolzano capitanati dal Segretario Generale Alfred Ebner, la Segretaria della Cgil Mantovana Donata Negrini e il Segretario Organizzativo dello Spi Lombardia Mauro Paris.

Richiamo a me la vostra indulgenza per la sinteticità dei pensieri che esprimerò con questo mio contributo alla discussione. Quindi per ragioni di tempo sorvolerò le tante questioni che attraversano la contemporaneità, dalle elezioni tedesche con la possibilità che sia un socialista a guidare la compagine governativa dopo anni di guida di centro dx o di grande coalizione, alle crisi internazionali a partire dal disimpegno americano nei confronti della Nato, il nuovo ruolo dell’Europa nel contesto internazionale, il gigante asiatico e il tentativo non nascosto di primeggiare ancora per decenni da parte degli Usa e le tante guerre che tormentano il mondo. Mi fermo con la promessa di dedicare una sessione speciale di discussione e di approfondimento tra di noi sulle questioni internazionali. Appronteremo un convegno su questi temi perchè essi determinano la nostra quotidianità.

Mi soffermerò di volta in volta sul ruolo che la pandemia ha avuto sulla messa in evidenza della crisi del modello sociale e produttivo del nostro paese, ne ha rimarcato le fragilità (ne cito alcune, ambiente/territorio/la gracilità della popolazione, basta un masaniello per scatenare il male che è in noi, ne riparlerò, l’analfabetismo di 2° e 3° generazione, non siamo sufficientemente strutturati per fare fronte ai pifferai magici che di volta in volta appaiono sulla scena). Questo manifesta un deficit di democrazia che si è indebolita e per alcuni tratti lacerata. Chi sono i rammendatori, chi si prende cura del nostro Paese se non le forze sindacali è questa la forza del sindacato di strada, è questo lo spirito che assegniamo al territorio, porre l’orecchio a terra, udire i rumori, le grida, ascoltare i tanti silenzi della solitudine e trasformarli in democrazia, in libertà, in diritti, in azioni.

Parlando di territorio non possiamo esimerci dal trattare l’assalto, tale è, alla sede della Cgil di Roma avvenuta nella giornata di sabato, non è mai accaduto dal dopo guerra che la casa dei lavoratori e dei pensionati venisse così delinquenzialmente violata, decine di persone sono entrate nella sede, molte all’esterno applaudivano ed assentivano ( ruolo del gruppo )l’attacco è stato un atto fascista e squadrista, sarebbe interessante capire di quali coperture hanno goduto per essere arrivati sino lì indisturbati. La Cgil è orgogliosamente un baluardo della democrazia, della libertà, dei diritti e infatti si sono scatenati gli illiberali, quelli che rifuggono la democrazia; quelli che negano i diritti indipendentemente dal volto che assumono, non ci porteranno all’oscurantismo, non ci porteranno a vivere in un paese fascista, non glielo permetterà quel pezzo di società che è la maggioranza e della quale noi siamo una parte fondante. Sovente viene detto che il sindacato non è sufficientemente rock, beh a fronte di questa ignominia immediatamente si è deciso di tenere aperte le Cdlt di domenica, per rappresentare la libertà, per dare il punto di riferimento ad un paese sconcertato. La Camera del Lavoro di Mantova è stata invasa da compagni e compagne, singoli cittadini che ci hanno manifestato la loro vicinanza, non avevamo dubbi sulla grande partecipazione perché quando la Cgil viene così platealmente offesa le persone per bene e che sono la maggioranza si mettono in marcia. Il Sindacato Confederale unitariamente ha deciso di respingere gli attacchi promuovendo una grande manifestazione a Roma per sabato 16 ottobre. Sarà un evento di natura popolare in favore dei principi costituzionali che tengono insieme in un abbraccio virtuale il lavoro e i diritti, passando per la libertà e per la democrazia. Anche i facinorosi parlavano di libertà, che stranezza, mentre evocavano quella bellissima parola violavano la sede sindacale, mentre evocavano a squarciagola libertà, distruggevano il manifesto di Lama e tutto quanto stava all’interno della sede romana, che strana idea hanno costoro della libertà. Lo Spi sta lavorando per portare 50 compagne e compagni nella capitale. Quindi come si dice gambe in spalla e via alla partecipazione non è permesso a nessuno di indugiare.

Asserito questo dobbiamo anche interrogarci del come sia stato possibile che questo potesse accadere. Nemmeno le crisi più dure, nè le contestazioni più esasperate al sindacato, nemmeno durante il periodo del terrorismo, hanno mai portato a tutto ciò. Oggi non è il momento dei distinguo, sì però, noquelli sono fascisti e delinquenti e come tali vanno condannati. I centri dell’odio e del fascismo vanno chiusi.

Ora concentro il pensiero cogliendo una affermazione dantesca “nel mezzo del cammin tra due congressi “mi trasferisco sull’ Assemblea di Organizzazione.

Un passo indietro: il congresso dii Bari del 2019, che ha visto l’elezione di Maurizio Landini a Segretario Generale della Cgil, ha delineato le strategie e le politiche da attivare per dare risposte ai cambiamenti che ci accompagneranno in itinere, ha definito che nel 2021 si dovesse tenere l’Assemblea di Organizzazione, cioè lo strumentare le politiche e le strategie della confederazione. Metaforicamente mettere a terra tutti I cavalli che abbiamo sotto il cofano della macchina. Il percorso è delineato, un documento approvato dal gruppo dirigente nazionale della Cgil, dove emerge una importante premessa di contesto, 11 schede che trattano le proposte per l’ammodernamento e il posizionamento della confederazione. Si è definito il percorso: Assemblee generali di categoria in tutti i territori, a cui fanno seguito quelle regionali e nazionali, con una scansione temporale diversa, poi quelle Confederali e il 16/17/18 dicembre a Rimini i lavori si chiuderanno con l’assemblea organizzativa nazionale. Altresì è stato individuato il 2022 l’anno nel quale si terrà il Congresso Nazionale della Cgil che ridefinirà le linee programmatiche post pandemiche.

Risulta visibile a tutti che la Pandemia per la sua natura mondiale e per la interconnessione ha sconvolto e scompaginato una parte delle dissertazioni e riflessioni uscite dai documenti congressuali ed è per questa ragione che l’assemblea di organizzazione ha nel proprio ventre non solo dinamiche costitutive ma anche politiche. Questa è una delle ragioni per le quali le categorie degli attivi hanno deciso di lavorare sul documento in gruppi durante l’assemblea generale. Il gruppo dirigente dello Spi di Mantova ha deciso di ampliare la discussione, come fatto democratico, convocando i direttivi delle leghe (sperimentando l’accorpamento) affinchè la discussione coinvolgesse tutto il gruppo dirigente orizzontale. Per rendere fruibile la discussione abbiamo inviato a tutte le donne e gli uomini delle leghe i documenti e le sintesi delle stesse. Il risultato quale è stato? Il desiderio di esserci, di ascoltare, di intervenire, di fare proposte incalzanti, in quanto gli stessi sono i profondi conoscitori dei territori dove risiedono, dove fanno volontariato, dove leggono i bisogni, le paure, anche i terrori che vivono ancora molti anziani, dove incontrano le fragilità e dove cercano di dare risposte ad esse. Stiamo parlando dei volontari, degli Spi/Inca degli Spi/Caaf, degli sportellisti sociali e previdenziali di coloro che negoziano o semplicemente di coloro che leggono i bisogni e li trasformano in proposte. Durante il percorso riusciremo a coinvolgere + di 200 compagne e compagni, l’intendimento sarà quello di intrigare entro dicembre anche altre compagne e altri compagni promuovendo le assemblee nelle leghe. Infine per facilitare la discussione abbiamo inviato il materiale a tutti voi.

Le linee sulle quali cammina il documento sono riassumibili in contesto, ambizione di crescita, contrattazione inclusiva, centralità delle camere del lavoro, sfida della rappresentanza, risorse umane ed economiche, territorio, formazione e modernizzazione.

Studiando con attenzione la documentazione comprendiamo la diversità dei territori e le proprie originalità, una parte è in grave difficoltà di risorse economiche, umane ed organizzative, un’altra parte del paese ha le caratteristiche della virtuosità, ciò nonostante dobbiamo agire perchè il cambiamento socio, economico e politico è possente e non possiamo attardarci.

Possiamo affermare sembra ombra di smentita che la Cgil di Mantova è guidata con amore e con senno, che economicamente è ben strutturata, che il gruppo dirigente e il gruppo dei servizi è stato coinvolto in un ricambio generazionale di grande portata e che politicamente rappresenta il tessuto socio economico di questa provincia. Tutto bene quindi? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre. Siamo sufficientemente strutturati per le nuove sfide che le novazioni ci sottopongono? Siamo bastatamente visionari?

Come Spi ci siamo posti questi quesiti e abbiamo deciso, accompagnati dalla necessaria umiltà e modestia, di dare un contributo di idee per la modernizzazione della Cdlt di Mantova. Abbiamo costruito un ragionamento che cerca di unificare, di migliorare e di dare visione. Queste proposte provengono dal territorio e stanno nel solco del documento nazionale.

Ci proviamo partendo dal territorio e dalla centralità che assegniamo ad esso. La prima operazione da farsi è passare dalla verticalizzazione alla orizzontalizzazione del gruppo dirigente e delle politiche. Per fare ciò la prima proposta che sottoponiamo alla confederazione è quella che nel tempo che intercorre tra l’assemblea di organizzazione e il congresso le camere del lavoro periferiche ( le così dette sedi ministeriali ) debbano vedere una presenza confederale di un dirigente in attività a tempo pieno, questo permette alla cdl di divenire un soggetto politico significativo sul territorio, non solo, dobbiamo assegnare a quel compagno o quella compagna confederalmente formato, la gestione dei servizi, il coordinamento delle attività confederali e categoriali nel rispetto delle rispettive autonomie. Questa orizzontalità permette anche di intercettare le nuove risorse europee destinate agli ambiti, le risorse che verranno richieste ai privati (le attività produttive di manufatti e di servizi non possono chiamarsi fuori) le piccole e grandi opere che dovranno ridisegnare i profili dei siti abitativi. Ancora, la negoziazione sociale che sarà di ambito i cui soggetti negoziatori saranno il Segretario di Lega o chi per esso dello Spi e il Segretario della Cdl periferica, ovviamente la responsabilità politica resta in capo ai territoriali. Insistiamo sul ruolo centrale delle Camere del Lavoro e della loro infrastrutturazione e organizzazione perché sarà in quel luogo che si definirà la nuova agorà, il punto più alto di quel territorio dove si concentrerà la politica sindacale, dove si coniugheranno il diritto individuale e quello collettivo. Per fare sintesi il punto nel quale, si discute, si ascolta, si sviluppano e si mettono a terra le politiche strategiche della confederazione, frequentata dal lavoratore che diventa anche utilizzatore di servizi, frequentata dalla giovane madre che vuole vedere espresso un proprio diritto altrimenti negato ( troppi diritti sono a domanda individuale e quindi spesso sconosciuti ), il punto nel quale il pensionato possa trovare chi si prende cura delle proprie istanze, dove il giovane studente possa trovare una risposta alle sue ansie del dopo studio, il punto nel quale si esprima la lettura dei bisogni territoriali, il punto nel quale si possano tenere assemblee di lavoratori o semplicemente che questi ambienti rivedano i gruppi dirigenti sindacali di azienda e rivengano vissuti, ecco alcune delle ragioni per le quali lo Spi ha deciso di fare ingenti investimenti sulle sedi sindacali. Se dovessi fare sintesi, un luogo dove si esprime una visione e si costruisce e si consegna un orizzonte.   Vorremmo sentirci dire “sono stato in un luogo ospitale nel quale mi posso fidare e dove ho trovato una rete di sostegno “per dirla in termini più sofisticati “siamo di fronte ad una società molto ricca ma molto sola, povera di senso e di relazioni, perché i servizi non sostituiranno mai le relazioni “. Ecco la nostra visione della Cdl

Altro tema rilevante è la formazione. La definisco la culla della bellezza. Sabato scorso nel mentre i delinquenti assaltavano la nostra sede, lo Spi di Mantova era nell’ istituto scolastico San Felice di Viadana a consegnare come dono 2 computer. La distanza come potete notare è siderale, noi a costruire, loro a distruggere, noi ad erigere ponti intergenerazionali, loro ad incendiare i cuori di anime vaganti. La storia dei due computer affonda le radici nell’alternanza scuola-lavoro. Osservare una classe di giovinette e di giovinetti che interloquiscono con una trentina di anziani è una visione che ha pochi parimenti. Ci siamo scambiati, anche con la presenza dello Spi/Lgr di Bolzano e dello Spi Lombardia, seppur a distanza parole impegnative, solitudine, abbandono, pandemia, diseguaglianza, ecco, il dono ha l’intendimento di rendere meno cogente questo termine, perché la pandemia e quindi la didattica a distanza hanno acuito le disparità. Ecco i 2 computer cercano di sanare questa diseguaglianza.

Promuovere la formazione continua, coinvolgere tutte le classi di età, consegnare gli strumenti per decodificare il cambiamento che trasversalmente ci sottopone a paure e che costruisce solitudini. Utilizzare tutti luoghi per aumentare l’offerta formativa, dalla università della 3° età alla sedi sindacali. Le scuole devono aprirsi per stimolare questa domanda di sapere latente. L’invecchiamento della popolazione l’aspettativa di vita deve essere accompagnata dalla formazione, così si rallentano i processi degenerativi di cui abbiamo parlato nei nostri convegni. La formazione continua dei lavoratori finalizzata al battere l’obsolescenza delle professioni. La Cgil deve essere coinvolta in questo ammodernamento del sapere. In questo contesto proponiamo che l’apparato tecnico, amministrativo, organizzativo e vertenziale sia sottoposta a formazione di natura politica, prevedendone almeno due momenti annui.

Lo stesso vale per il gruppo dirigente che anch’esso dovrà essere coinvolto in una formazione continua che si integri con l’alta scuola politica.

Altro tema che evidenziamo è il tesseramento, imbarazzante è il continuo calo degli iscritti e la disaffezione nei confronti della Cgil da parte dei giovani e da parte di coloro iscritti alla Cgil che all’atto del pensionamento decidono di non appartenere più e di non avere più cura della stessa.

Proponiamo che i servizi siano impegnati, tramite una formazione continua sul proselitismo, ad assumere il tesseramento quale attività prioritaria.

Sul tesseramento si dovra’ prevedere, nell’ambito di una triangolazione funzionale, una sinergia sistemica fra la Cdl, lo Spi e le categorie. Viene prevista una assemblea annua nei luoghi di lavoro con la presenza dello Spi.

Al capitolo comunicazione, viene prevista, nell’ambito dell’offerta formativa, sessioni specifiche che riescano ad interloquire con gli studenti delle ultime classi superiori prima che accedano al mondo del lavoro.

Al tema risorse, le categorie, capienti, nell’ambito del loro decentramento debbono contribuire alle spese delle sedi sindacali.

In sintesi invitiamo l’assemblea generale a votare le schede con le aggiunte frutto delle discussioni e del sentire diffuso. Altresì a votare le schede che non sono oggetto di integrazione in quanto il contenuto è condiviso.

Grazie per l’attenzione.